sabato 18 aprile 2009

Gli Earth Wind & Fire


Gli Earth, Wind & Fire sono un gruppo musicale statunitense formatosi a Chicago nel 1969.Il loro leader e fondatore è Maurice White. Nato a Memphis nel 1941, il leader e fondatore del gruppo Maurice White negli anni dell'adolescenza si trasferisce a Chicago, dove trova lavoro come batterista turnista per la Chess Records. Nel 1967,prende il posto del batterista dei Ramsey Lewis Trio.Nel 1969 abbandona il trio e si unisce a due amici di Chicago, Wade Flemons e Don Whitehead, per comporre canzoni alle pubblicità del quartiere.I tre ottengono un contratto con la Capitol Records, ed incidono un brano di discreto successo.Poi compongono un’altra canzone,Uh Huh Yeah ma non ottengono ciò che vorrebbero,allora Maurice White cambia totalmente rotta e rinomina il gruppo,con la sigla Earth Wind and Fire. Il nome deriva dal fatto che il segno zodiacale di White, il Sagittario, è un segno di fuoco, ma è influenzato anche dagli elementi della terra e dell'aria: da qui il motivo per cui nel nome non compare l'elemento "acqua”. White recluta il cantante di Chicago Sherry Scott ed il percussionista Phillard Williams, e chiede a suo fratello minore Verdine di seguirli. Verdine White si unisce al gruppo nel 1970 come nuovo bassista. Maurice organizza dei provini a Los Angeles, grazie ai quali si aggiungono alla formazione Michael Beale alla chitarra, Chester Washington ai fiati, Leslie Drayton alla tromba e, per un certo periodo, il trombonista ed arrangiatore del gruppo Alex Thomas. Con Flemons al vibrafono, alle tastiere e ai cori, e Verdine al basso, alle percussioni e ai cori, nascono finalmente gli Earth, Wind & Fire nella formazione a dieci elementi. Il grande successo per gli Earth, Wind & Fire arriva nel 1975 grazie alla colonna sonora del film sul lato oscuro delle case discografiche That's the Way of the World. Anche il fratello minore di Maurice e Verdine, Fred White (che aveva suonato come batterista nei club di Chicago con Donny Hathaway, e più tardi con Little Feat), si unisce al gruppo con cui parte per un tour europeo con Santana. Al ritorno dall'Europa la CBS chiede agli EWF di pubblicare un altro album. Le registrazioni del giugno '75 danno vita a pezzi come "Sing A Song" (nata durante un soundcheck e secondo brano degli EWF capace di entrare tra le prime 10 della classifica pop) e "Can't Hide Love", e l'album Gratitude conquista un doppio disco di platino, traguardo ineguagliato da qualunque altro gruppo black fino ad oggi.Negli ultimi 27 anni se non mi sbaglio, hanno composto “September”,una cazone molto bella incisa nel 1978,anche colonna sonora di “Una notte al Museo”.Ci sarebbe tanto altro da aggiungere ma…Per ora mi fermo qui.E comunque gli Earth,Wind & Fire restano per me nella top 10 dei gruppi musicali!


GiorgioEarthWind&Fire


venerdì 17 aprile 2009

| Coppa Uefa | Udinese 3 - 3 Werder Brema |


L'Udinese esce dai quarti di finale della Coppa Uefa, ma lo fa a testa alta: i bianconeri chiudono il primo tempo sul 3-1 contro il Werder (1-3 anche all'andata), ma poi Diego e Pizarro spengono i sogni dei friulani. E' durato un tempo il sogno di qualificazione dell'Udinese di Pasquale Marino: dopo l'1-3 dell'andata, era 3-1 anche al Friuli, grazie a un Quagliarella (due gol di gran bella fattura per lui) finalmente concreto, dopo i primi 45'. Diego però è un campione, e non manca di ricordarlo a tutta Europa: il brasiliano, in dubbio sino all'ultimo per un problema muscolare, gioca e segna un'altra doppietta, dopo quella del Weserstadion, (anche se si fa parare un calcio di rigore) e mette definitivamente fine alle mire di semifinale degli uomini di Marino. Pizarro fissa il risultato sul 3-3 e nega all'Udinese anche una vittoria che sarebbe stata anche meritata. L'Udinese affronta la sfida più importante della sua stagione senza Di Natale (infortunato di lungo corso) e Pepe, che parte dalla panchina per un problema alla caviglia: al suo posto c'è Floro Flores, fresco autore di una doppietta in campionato contro la Reggina. Per il resto formazione confermata, con il tridente Sanchez-Quagliarella-Floro Flores. Se Pepe non recupera, invece Diego sì: il mattatore della gara d'andata (doppietta fantastica per lui) ha recuperato da un indolenzimento muscolare alla coscia destra subito in settimana ed è pronto a posizionarsi alle spalle dei due arieti Pizarro e Hugo Almeida. Schaaf conferma l'undici dell'andata con un unico cambio: Pasanen rileva Boenisch nel ruolo di terzino sinistro. La partita è bella sin dalle prime battute: sulla fascia sinistra il frizzante Sanchez da' del filo da torcere allo statico Pasanen. Le squadre, dopo qualche minuto di studio, si affrontano a viso aperto e le occasioni non mancano: l'Udinese preme molto e al 15' trova il gol del vantaggio con Inler. Lo svizzero riceve palla da Asamoah sui 35 metri, si gira e fa partire un destro potente e preciso che si infila sulla destra di Wiese. Dall'altra parte però c'è un gran campione e risponde al nome di Diego: il brasiliano al 28' è letale quando Zapata esita al limite dell'area, Diego ne approfitta e dopo una pregevola piroetta su Felipe, fulimina Handanovic con una conclusione imparabile. Le emozioni si susseguono e l'Udinese è pienamente nel match: passano appena due minuti e i bianconeri riagguantano il vantaggio: Quagliarella, che nella gara d'andata aveva fallito svariate occasioni, si dimostra più preciso quando beffa Wiese in uscita con un perfetto pallonetto. L'inerzia del match è nelle mani dei friulani e si vede: il Friuli spinge, vuole il 3-1 e il gol arriva. E' il 38' quando Quagliarella finalizza al meglio una bella combinazione con Inler. Il centravanti bianconero infatti è bravissimo a girarsi e far partire una bella conclusione di demi-volée mancina che coglie impreparato Wiese: la palla si infila nell'angolino basso e lo stadio può esultare. E' il 3-1 dell'Udinese! La ripresa comincia come si era chiuso il primo tempo: i padroni di casa che non smettono di premere e al 54' vanno vicinissimi al punto del 4-1. E' il solito Quagliarella, imprendibile per Naldo e Mertesacker, a creare grattacapi: si libera al tiro, ma il suo destro rasoterra passa solo vicino al palo destro della porta del Werder. Al 60' arriva invece l'episodio che cambia il volto al match: Handanovic si supera su Almeida ma non può nulla sulla ribattuta di Diego (sempre lui!) che mette in gol di testa. Per l'Udinese è una mazzata inattesa, che taglia di fatto le gambe alla rimonta. I bianconeri non mollano un millimetro però e prima con Pepe (rasoiata a fil di palo) e poi con Asamoah (palo di sinistro) sfiorano il punto del 4-2; la sorte è avversa però e al 71' l'arbitro decide per un calcio di rigore in favore del Werder (Domizzi atterra Diego). Il numero 10 brasiliano va sul dischetto ma si fa ipnotizzare da Handanovic, ma non è finita: sul calcio d'angolo susseguente Mertesacker spizza di testa e Pizarro fa secco l'incolpevole portiere bianconero. Questa volta il colpo è pesante e per l'Udinese non resta che cercare quantomeno una vittoria che sarebbe sicuramente meritata. I ragazzi di Marino ci provano fino in fondo, ma sono ancora i pali ad opporsi ai tentativi degli orgogliosi bianconeri: quando, al 92', il montante destro respinge la conclusione di Domizzi si capisce che non c'è più nulla da fare. Finisce 3-3: il Werder affronterà in semifinale i cugini dell'Amburgo, mentre all'Udinese resta l'amarezza di una doppia sfida che non era poi così tanto fuori portata. Se solo i tedeschi non avessero avuto Diego...

GiorgioFootball2009

post-domanda per la maestra valentina

Ciao a tutti sono Giulia, poco fa ho cercato di andare su quel sito dei fumetti che usa la maestra valentina:www.versiontracker.com ma subito è spuntata la sigla VERSION TRACKER e una colonna infinita di siti come:tornado cloaker2.0......poi in alto a destra c'era scritto search e io ho inserito: comiclife come aveva detto la maestra Valentina ma mi è spuntato no risultati su comiclife. Credendo di aver sbagliato qualcosa ho riprovato ma .... gli stessi risultati!!! Poi ho provato la stessa cosa su google ma non c'era niente di interessante che poteva correlarsi al nostro argomento!!! Basta! E' la seconda volta che ci vado ma non riesco mai a entrare e fare qualcosa!!domanda: come si fa????!!!!!!!!
Commentate il mio post con la risposta!!
Giulia

giovedì 16 aprile 2009

| Champions League | Arsenal 3 - 0 Villareal |


L'Arsenal si qualifica per le semifinali di Champions League vincendo 3-0 la gara di ritorno contro il Villareal, dopo l'1-1 dell'andata. I Gunners terminano il primo tempo in vantaggio 1-0 con un gol Walcott, poi chiudono la pratica nella ripresa grazie ad Adebayor e a un rigore di Van Persie. La semifinale di ritorno tra Arsenal e Villareal non ha avuto storia: i Gunners staccano il biglietto per le semifinali liquidando la pratica spagnola con un rotondo 3-0 al termine di 90 minuti spettacolari. La squadra di Pellegrini si è presentata all'Emirates Stadium con alcune assenze importanti (quella di Senna in primis) ma decisa a dare battaglia per mettere in difficoltà gli uomini di Wenger, che del resto giocava con una difesa praticamente inventata. Peccato che a fare acqua da tutte le parti sia stata la difesa ospite, e se non fosse stato per la buona sorte, gli spagnoli avrebbero potuto chiudere il 1° tempo con un passivo decisamente più pesante. Invece sono andati negli spogliatoi sotto di un solo gol, che per la verità non è stato frutto di una disattenzione della retroguardia bensì di un geniale colpo di tacco di Fabregas a smarcare Theo Walcott, e del perfetto tocco sotto dell"inglese a superare Lopez in uscita (10'). La reazione del Sottomarino Giallo è inconsistente, e sono anzi i Gunners a sfiorare il raddoppio quando Lopez per poco non diventa protagonista di un clamoroso autogol e Rodriguez spazza via sulla linea di porta. Nel secondo tempo il Villareal parte con piglio più determinato ma Rossi ha poche occasioni per mettersi in mostra. Al 60' Rodriguez si dimentica in area di Adebayor, Van Persie gli offre un assist perfetto e il togolese di esterno destro batte di nuovo Lopez. La partita in pratica finisce qui, ma a far crollare le residue speranze del Villareal ci pensa una scivolata in area di Godin che atterra Walcott: intervento fose non così netto eppure sconsiderato: Eguen ha qualcosa da dire a Stark e si becca l'espulsione, così, quando Van Persie trasforma dal dischetto, il Villareal si ritrova sotto di tre reti e in inferiorità numerica. Gli ultimi minuti non posono più cambiare l'esito di questa sfida, se non ad evitare la goleada. L'Arsenal è atteso adesso dal derby con il Manchester United mentre il Barcellona sfiderà il Chelsea: due semifinali che promettono scintille e, si spera, ancora una valanga di gol.

GiorgioFootball2009

| Champions League | Porto 0 - 1 Manchester United |


Dopo il 2-2 dell'andata all'Old Trafford, i campioni del mondo in carica vincono all'Estádio do Dragão (impresa mai riuscita a nessun club inglese nei quarti) soffrendo i lusitani ma guadagnano l'accesso alle semifinali di Champions League. Decisiva la rete di Cristiano Ronaldo dopo soli sei minuti. Ci voleva una mezza impresa. Ma diciamo pure che senza la perla firmata da Cristiano Ronaldo il Manchester United sarebbe stato eliminato: la squadra di Ferguson ha sofferto troppo le sfuriate di un Porto volenteroso e generosissimo fino alla fine. E ora contro l'Arsenal in semifinale, i Red Devils dovranno mettere in campo ben altre qualità. Contro la squadra di Jesualdo Ferriera (fermato dalla Uefa con un turno di squalifica per un gestaccio all'arbitro nella gara contro l'Atletico Madrid) torna Rio Ferdinand che al centro della difesa si schiera accanto a Vidic. La sua presenza è quanto mai necessaria per far fronte agli attacchi di Hulk e Lisandro Lopez. All'Estadio do Dragao il primo pericolo arriva da Hulk dopo cinque minuti: il tiro dell'attaccante viene bloccato da Van der Sar. Un minuto dopo l'Estadio do Dragao viene gelato: Cristiano Ronaldo dai trentacinque metri lascia partire un missile di collo pieno che si insacca all'incrocio dei pali nonostante il tuffo del povero Helton. La rete fantastica del Pallone d'Oro lascia un po' tramortiti i Draghi, con il Manchester vicino al raddoppio con un destro di Carrick dalla distanza. Al 20' si svegliano i padroni di casa: gran punizione di Bruno Alves che sfiora il palo: poco dopo è pregevole il gesto atletico di Lisandro Lopez che in area ruba il tempo a Ferdinand e in mezza rovesciata costringe Van Der Sar a un non facile intervento. Lo United spinge solo a tratti e al 30' la sventola di controbalzo di Giggs sul cross O'Shea costringe Helton alla parata in due tempi. Due minuti più tardi Lucho Gonzalez è costretto ad uscire per infortunio e viene rimpiazzato da Mariano Gonzalez. Ma è Bruno Alves ancora a sfiorare il pareggio con un imperioso colpo di testa che termina fuori di un soffio. Nel finale è Vidic il protagnosita nel bene e nel male: prima il fallaccio su Rodriguez gli costa il giallo, poi il difensore calcia incredibilmente alto da due passi fallendo in modo incredibile il 2-0. La ripresa si apre su ritmi infernali: dopo un affondo di Berbatov, il Porto si rende pericoloso con il sinistro ad uscire di Raul Meireles che sfiora la traversa. I Draghi continuano a spingere: cross di Rodriguez per la testa di Gonzalez che non trova la porta... I campioni d'Europa soffrono: Van Der Sar al 79' esce a vuoto ma viene graziato dall'impreciso colpo di testa di Rolando che non trova la porta. Il Porto si getta generosamente tutto in avanti, Meireles crossa al centro per Lisandro Lopez che di prima intenzione gira verso la porta ma troppo centralmente. Gli ultimi assalti non portano risultato, e nel finale il solito Rolando va vicino al pareggio con un termendo fendente respinto da Helton. Red Devils avranno anche sei candidati al premio di miglior giocatore della Premier League, ma questa squadra deve ritrovare la solidità venuta meno dal crollo con il Liverpool di un mese fa. Contro i lusitani lo United è rimasto imbattuto ma non ha preso gol solo per caso. Le prodezze dei singoli potrebbero non bastare più.


GiorgioFootball2009

la 1° declinazione in latino

Oggi nell'ora di matematica è venuto taninus e la professoressa tiralosi cia ha spiegato la 1° declinazione cioè la forma dei complementi al singolare o al plurale.
E' un po' strano ma anche abbastanza semplice :

Sogg. sing. plur.

nominativo ros-a rosa-e
C. di spec.
genitivo ros-ae ros-arum
C.di term.
dativo ros-ae ros-is
C.ogg.
accusativo ros-am ros-as
C. di voc.
vocativo ros-a ros-ae
C. di mezzo,etc...etc...
ablativo ros-a ros-is

Giulia

Latinus in genus,auditio Tanini et magistra Antonella

Oggi la nostra “prof” di Latino ci ha insegnato le declinazioni del nome rosa.

E naturalmente, non poteva far altro che portare con sé il GRANDE Taninus!

A dire il vero il Latino mi sembra complicato,ma è D-I-V-E-R-T-E-N-T-E-N-T-I-S-S-S-I-M-O!!!!

Ecco le declinazioni di cui vi parlavo:



GiorgioLatinus2009

mercoledì 15 aprile 2009

| Champions League | Bayern Monaco 1 - 1 Barcellona |


Il Barcellona di Pep Guardiola capitalizza il vantaggio dell'andata (4-0) e con un 1-1 all'Allianz Arena passa alle semifinali di Champions League per la terza volta in quattro anni. Segna Ribery, pareggia Keita... Serviva un'impresa impossibile al Bayern Monaco: ma per avere la meglio su questo Barcellona forse sarebbe stato meglio parlare di miracolo. Troppo superiore la squadra di Pep Guardiola che anche all'Allianz Arena ha dimostrato di essere non uno, ma qualche gradino sopra il pur generoso Bayern allestito da Jurgen Klinsmann. I bavaresi, trascinati da un Franck Ribery superlativo, ci hanno messo anima e cuore, sono passati in vantaggio (proprio con il francese, a inizio ripresa), ma poi si sono dovuti accontentare di portare a casa un pareggio: comunque un degno epilogo, dopo il tracollo subito al Camp Nou appena una settimana fa. La sintesi del doppio confronto tra Bayern e Barça sta tutto nel gol dei blaugrana: la rete di passaggi che porta al tiro di Keita porta la chiara firma di Guardiola, un allenatore che vuole che il successo dei suoi passi per il gioco. E l'impressione è che nella semifinale contro il Chelsea (martedì 28 aprile al Camp Nou e mercoledì 6 maggio a Stamford Brdige) ci sarà veramente da divertirsi. Pep Guardiola presenta un Barcellona quasi al completo, dimostrando di non sottovalutare la prova, come sbandierato ampiamente alla vigilia: non c’è Marquez, squalificato, mentre Henry, febbricitante, va in panchina. Iniesta scala in attacco al fianco di Messi ed Eto"o, mentre il maliano Keita va a centrocampo per formare una diga invalicabile con Yayà Toure. Jurgen Klinsmann deve fare a meno degli infortunati Klose (vicecapocannoniere di Champions con 7 reti), Oddo e Schwinsteiger, ko all'ultimo momento: sono due gli innesti rispetto al tracollo del Camp Nou, oltre ai rientri di Lahm e Lucio. Sosa va largo a destra, mentre Ottl rileva Hamit Altintop in mezzo al campo. Il Bayern, oltre che con i blaugrana devono vedersela anche con la storia: nessuna squadra infatti è mai riuscita a ribaltare quattro gol di svantaggio. I bavaresi vogliono un gol subito, per dare un senso a un match altrimenti già deciso: Ribery spinge sulla fascia sinistra, Sosa parte molto bene dall'altra parte. E proprio da un cross di quest'ultimo nasce la prima palla gol del match al 6': la palla arriva infatti dalle parti di Toni il quale però la sfiora solamente di testa, non trovando il tempo per la conclusione. E' una grande occasione persa per i bavaresei che con un gol avrebbero potuto cambiare il volto del match: è invece il Barcellona a prendere campo,e con il passare dei minuti la mole di gioco dei blaugrana diventa schiacciante. La ragnatela di passaggi imbriglia i tentativi di ripartenza del Bayern, mentre gli uomini di Guardiola cominciano a farsi più pericolosi dalle parti di Butt: Lucio prima e Demichelis poi sono bravissimi a fermare in scivolata due tentativi rispettivamente di Eto'o (al 33') e Messi (37'). La Pulce comincia a diventare imprendibile, anche se la marcatura di Lahm è altra cosa rispetto a quella dell'andata di Lell: il Barça del primo tempo però è tutto fumo e niente arrosto, e non trova una conclusione nello specchio avversario. Dall'altra parte, Sosa, dopo un avvio promettente sparisce dal match, e il solo Ribery porta la croce per i suoi dividendosi tra la fascia destra e la sinistra: è il francese l'unico a provare a dare un mano a Toni, troppo solo là davanti. La ripresa parte subito con il botto, quello che ci voleva per rivitalizzarla: il Bayern infatti trova il gol del vantaggio con un grande spunto del solito Ribery. Il francese elude il fuorigioco della retroguardia blaugrana e su servizio di Zé Roberto arriva a tu per tu con Valdes: lo ipnotizza e lo fa secco un gran destro sotto la traversa. E' il 47' e Klinsmann carica i suoi: vuole subito il secondo gol. I bavaresi provano a mantenere alto il ritmo, ma il Barça sembra incassare il colpo senza soffrire più di tanto: i blaugrana infatti continuano il loro classico fraseggio anche se danno l'idea di non premere molto sull'acceleratore. Al 67' c'è spazio per una polemica tutta italiana, quando Rosetti non fischia su un possibile calcio di rigore su Toni (Piqué effettivamente lo aveva strattonato). Al 73' il Barcellona annichilisce l'Allianz Arena: i giocatori di Guardiola mettono insieme un'azione degna da manuale del calcio, prima che Alves serva a Keita una palla che il maliano deve solo spedire in fondo al sacco con un sinistro fiondato appena all'interno dell'area di rigore. E' l'1 - 1 che di fatto chiude i giochi per la qualificazione, se mai ce ne fosse stato bisogno. I catalani infatti abbassano le marce, evidentemente soddisfatti di prestazione e risultato, mentre il Bayern, stanco per gli sforzi profusi, abbozza solamente qualche tentativo. Passa il Barcellona, la squadra tedesca è eliminata: nessuna novità dunque, con i blaugrana nella Top 4 del calcio europeo per la terza volta in quattro anni. Il Bayern invece è rimandato a tempi migliori: per Klinsmann c'è ancora del lavoro da fare.


GiorgioFootball2009

martedì 14 aprile 2009

| Champions League | Liverpool 1 - 3 Chelsea |

Nel derby inglese è il Liverpool a partire a mille ed a passare in vantaggio dopo appena 6' con Fernando Torres che finalizza un'azione in velocità mettendo alle spalle di Cech. Ma il gol sembra spegnere gli ardori dei Reds, mentre invece esalta il Chelsea di Hiddink che si lancia in avanti alla disperata ricerca del pari. Lo sfiora al 24' con Malouda, al 29' con Drogba e lo trova meritatamente al 39' con Ivanovic che di testa a seguito di un angolo mette alle spalle di Reina. Un minuto più tardi è Kuyt a sprecare solo davanti a Cech la rete del possibile 2-1, poi nella ripresa è ancora la squadra di Abramovich a crederci di più, anche se Terry si fa ammonire e dovrà saltare il match di ritorno. Al 17' il raddoppio dei blues ancora con Ivanovic, ancora di testa, ancora a seguito di un corner. Il Liverpool è al tappeto ed al 22' Drogba fa il tris dopo un'azione Ballack-Malouda facendo esplodere di gioia la coppia Hiddink-Wilkins. Benitez prova a cambiare la storia del match facendo alcuni cambi, ma Cech proprio nel finale salva su un tiro avvelenato di Xavi Alonso.Nell'andata dei quarti di finale, i Reds battuti ad Anfield per 3-1 nonostante il vantaggio iniziale firmato Torres. Doppio Ivanovic e rete di Drogba per i Blues.

Highlights


_______GiorgioFootball2009______

Nuove scosse,si complica la ricostruzione



A l'Aquila la terra continua a tremare con diverse scosse la più intensa delle quali, ieri sera alle 23.14, ha raggiunto magnitudo 4.9. Ma il maltempo è l'ostacolo più grande da superare, freddo e pioggia hanno infatti accresciuto i disagi delle 33 mila persone ospitate nelle cento tendopoli in Abruzzo. Lentamente tornano al lavoro i dipendenti del Comune e della Regione mentre sono attivi dieci uffici postali nelle tendopoli. Sono state effettuate verifiche su un migliaio di abitazioni ed è risultato inagibile il 30% degli edifici. Il premier Berlusconi ha annunciato che il prossimo Consiglio dei ministri si riunirà nel capoluogo abruzzese per approvare un decreto con fondi adeguati e un pacchetto di misure che dovrebbe toccare settori diversi. Una nuova scossa di terremoto, di magnitudo 2.7, è stata avvertita a l'Aquila alle 8.15, dopo le cinque registrate questa notte fra 2.5 e 2.9 che hanno seguito l'evento di magnitudo 4.9 delle 23.14 di ieri. La scossa, la sesta di oggi di magnitudo superiore a 2.0, è stata localizzata dalla Rete Sismica Nazionale dell'Ingv nel distretto sismico Valle dell'Aterno, a sud del capoluogo abruzzese. Sono già nove le scosse di magnitudo fra 2.5 e 3.0 registrate in Abruzzo dalla mezzanotte in cinque distretti sismici diversi: Aquilano, Valle dell'Aterno, Gran Sasso, Monti della Laga, Velino-Sirente. La profondità, secondo dati dell'Ingv, varia dai 2 ai 10,1 chilometri. L'evento sismico di intensità maggiore è stato registrato alle 9.36 con epicentro nel distretto Gran Sasso, a sud del lago di Campotosto. Ieri erano state 11 le scosse di terremoto più importanti registrate dall'Ingv: l'ultima, la più forte, alle 23.14 con magnitudo 4.9, le altre fra 2.7 e 3.8.Non c’è un attimo di tregua,ma bisogna fare in fretta per far ritornare tutto come prima.

Notizie ULTIM' ORA

GiorgioReporter -(Speciale Sisma)-

| Champions League | Barcellona 4 - 0 Bayern Monaco |


Il Barcellona supera 4-0 il Bayern Monaco al Camp Nou, ipotecando la qualificazione alle semifinali di Champions League. Tutti i gol nel primo tempo: doppietta di Messi e reti di Eto'o e Henry, mentre i tedeschi non hanno costruito nemmeno una vera occasione... Barcellona - Bayern si risolve forse in uno scontro diretto personale, quello tra Leo Messi e Christian Lell, quello tra il più grande giocatore di tutti i tempi e un terzino da campetto di periferia. Barcellona fantastico, Messi fantastico; Bayern umiliato, Lell umiliato. Il 4-0 del Camp Nou parla da solo e porta i catalani di Guardiola in semifinale di Champions con una partita d'anticipo, perché il Barça non è lo Sporting Lisbona e all'Allianz Arena non ci sarà nessun 7-1 a cui aggrapparsi, nessun santo a cui votarsi. Più che una partita, quella di Barcellona è una demolizione, con Klinsmann che - reduce dal ko 5-1 a Wolfsburg - deve rinunciare anche a Lucio e Lahm (oltre a Klose) per una difesa che da pessima diventa inguardabile. Provare per credere: al 6' Demichelis salva sulla linea sul destro di Henry, ma al 9' è già 1-0, con Messi che insacca di piatto sull'invito di Eto'o. Quattro minuti dopo la 'Pulce' restituisce il favore e il camerunese raddoppia, con il Bayern già sulle ginocchia. Per fermare il Barça serve un errore dell'arbitro (che non dà rigore per un fallo in area di Lell su Messi), ma è solo questione di minuti, perché nel finale di tempo la squadra catalana continua a macinare gol oltre che gioco. Al 38' il 3-0 di Messi, ispirato da un'iniziativa di Henry, e qualche attimo dopo il poker servito dal francese sull'assist involontario di Van Bommel, nella più classica delle applicazioni della 'Legge di Murphy'. Inutile dire che nella ripresa il ritmo degli attacchi catalani si fa più docile, con Messi che si limita a un paio di serpentine e regala una bella figura a Butt al 59' (la palla, deviata dal portiere tedesco, sfiora la traversa), mentre dall'altra parte Zé Roberto pregusta il gol della bandiera ma sbatte contro capitan Puyol (71'), giusto per capire che questo Barcellona non è solo calcio champagne, ma anche sostanza. Tra sei giorni c'è una gara di ritorno in Baviera e francamente è difficile capire a cosa serva, perché un divario così ai quarti di Champions non si era mai visto, e le colpe del Bayern sembrano infinitamente ridotte rispetto ai meriti catalani. Questione di Messi, più che di Lell... Questione di una squadra che gioca al calcio come nessuna prima di lei.Ho fatto in tempo a salvare questo post su Word,e meno male!!

HIGHLIGHTS

_______GiorgioFootball2009_______

Anfiteatro Flavio o Colosseo?


Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o Amphitheatrum, è il più famoso anfiteatro romano, ed è situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più grande e importante anfiteatro romano, nonché il più importante monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi. L'anfiteatro fu edificato in un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche dell’imperatore Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole, si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche. Veniva usato per gli spettacoli gladiatori e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica). Esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ellittica e sulla complessità dei sistemi costruttivi. Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale. L'edificio forma un'ellisse di 527 m di circonferenza,e l’ altezza attuale raggiunge i 48,5 m ( in antichità solo 52 metri). Il Colosseo, come tutto il centro storico di Roma, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980 e tra le 7 Meraviglie del Mondo nel 2007. L'arena ellittica (86 x 54 metri) presentava una pavimentazione parte in muratura e parte in tavolato legno, e veniva ricoperta da sabbia, costantemente pulita, per assorbire il sangue delle uccisioni. Era separata dalla cavea tramite un alto podium di circa 4 metri, decorato da nicchie e marmi e protetto da una balaustra bronzea, oltre la quale erano situati i sedili di rango. Sotto l'arena erano stati realizzati ambienti di servizio, articolati in un ampio passaggio centrale lungo l'asse maggiore e in dodici corridoi curvilinei, disposti simmetricamente sui due lati. Qui si trovavano i montacarichi che permettevano di far salire nell'arena i macchinari o gli animali impiegati nei giochi e che, in numero di 80, si distribuivano su quattro dei corridoi. Il Colosseo ospitava i giochi dell'anfiteatro,che comprendevano: lotte tra animali, l'uccisione di condannati da parte di animali feroci o altri tipi di esecuzioni, e i combattimenti tra gladiatori.

GiorgioRomano2009